7 Vargenar 604

Le prime luci dell’alba si stavano disseminando nel suolo ai confini della città di Loshanna, e tra rametti e cespugli vari si diffondevano anche nel corpo di uno gnomo disteso a terra; questo, accecato, fece per alzarsi, e la prima cosa che notò era di non essere più in possesso dei suoi averi. Disorientato ed inerme intraprese il suo cammino verso la locanda più vicina.

Il percorso era meno facile del previsto, e dopo rovinose cadute al suolo questo notò che l’ultimo ostacolo con cui si era scontrato non era la solita roccia… ma una mano che emergeva dal terreno!

Un po’ indeciso sul da farsi, decise infine che una “mano” in più avrebbe fatto comodo in ogni caso. Munitosi di pazienza iniziò perciò a scavare, e da lì a poco ne sarebbe emerso un nano che non sembrava passarsela molto meglio di lui.

Una mano fa sempre comodo.

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Elwine

Macabro simpaticone

Ripresa coscienza, il nano sospirò. «Grazie per avermi tirato fuori… mi chiamo Nali Steelborn, e penso di doverti un favore.» La risposta non tardò ad arrivare. «Sono pienamente d’accordo. Puoi chiamarmi Elwine, ma adesso dobbiamo solo pensare ad arrivare nella locanda più vicina per darci una sistemata. Seguimi, conosco la zona.»

I due si incamminarono, e riuscirono non senza fatica ad arrivare alla locanda di Glabriel.

Qui lo sguardo di Elwine venne subito attrato da un grosso uomo seduto al bancone ed affiancato da due appariscenti elfe; avvicinandosi, questo si accorse del suo arrivo ed esclamò.

«Elwine! Da quanto tempo no vedere te, che fine tu fatto!? Vieni qui a bere con tuo vecchio amico Ink

I due sventurati non tardarono allora ad unirsi al banchetto, dove fecero conoscenza con le particolari elfe, Dara e Lia.

Le due erano entrambi originarie di Sirestir, città distrutta ormai da molti anni, ma con un vissuto differente. Dara era lì per scoprire le sue vere origini: la sua pelle a squame, i suoi capelli rossi ed uno strano simbolo inciso sul suo braccio non erano certo tipici di un elfo. Lia invece era una seguace della dea dell’amore, Hanali Celanil, che ultimamente era perseguitata da degli strani sogni. Non avendo ottenuto molto aiuto dagli elfi della luna, si era ora recata a cercare informazioni nel regno umano partendo dalla locanda del suo amico Glabriel.

Dopo varie chiacchiere e bevute, Elwine accennò ad Ink di come, quella stessa notte, fù attaccato da un gruppo di ladruncoli e che il solo ricordo impresso nella sua memoria era quello di un guanto nero.

Ink accettò di fornire più informazioni ad Elwine sulla banda da cui era stato attaccato e a Dara riguardo il suo strano tatuaggio, ma l’avrebbe fatto solo se i due lo avrebbero aiutato con una faccenda personale in sospeso. L’obiettivo era Varro, un uomo che doveva 2.000 monete d’oro ad Ink.

I due accettarono l’incarico, ed insieme a loro si unirono anche Nali, debitore nei confronti di Elwine, e Lia, vecchia conoscente di Dara in continua ricerca di informazioni riguardanti i suoi incubi. Il gruppo pernottò quindi nella locanda (a spese di Lia) e l’indomani si incamminarono verso la casa di questo Varro.


8 Vargenar 604 — pt. 1

La mattina seguente Lia provvedè a finanziare (nuovamente) Elwine e Nali per poter fornire loro un minimo di equipaggiamento che li avrebbe fatti quantomeno somigliare ad un ladro ed un guerriero.

Intrapreso il cammino, il gruppo si trovò a casa di Varro verso tardo pomeriggio. L’abitazione appariva deserta, ma in ogni caso decisero di dare prima un’occhiata lungo tutto il perimetro dell’abitazione. Arrivati nel retro, trovarono l’ingresso verso una cantina interrata, ma ancora più evidenti apparvero i goblin davanti ad essa, indaffarati nel movimentare casse ed attrezzature varie.

Goblin

Umanoide piccolo (goblinoide)

Questo piccolo umanoide ha la faccia piatta, il naso largo, le orecchi e appuntite, la bocca larga e zanne affilate. Cammina eretto, ma le braccia arrivano quasi fino alle ginocchia.

Sistemati a dovere i goblin iniziarono a trafugare tra i corpi, trovando tra questi una pergamena scritta in un linguaggio incomprensibile. Era ora di percorrere la scalinata verso lo scantinato per capire cosa stava succedendo…