Partono alla ricerca di Dorian, che sembra fuggito verso ovest. Nel cammino si imbattono in un gruppo di druidi che li accompagna fino alle rovine di Sirestìr, dove un tempo sorgeva il grande tempio di Hanali.
Decidono di esplorare la zona e si addentrano nel tempio ora abbandonato dove si rifugiano diversi animali. Trovano la porta delle stanze sbarrata e Nali la sfonda.
Entrano nel corridoio e una voce li intima ad andarsene immediatamente. Lentamente avanzano chiedendo alla voce che proviene dal piano di sopra chi sia e perchè devono andare via.
A più riprese vengono avvisati di lasciare quei luoghi e che non c’è nulla lì per loro. Lia intuisce che possa trattarsi di Dorian e lentamente si avvicina.
Dorian lascia avvicinare solo la sua ex allieva e le rivela il suo orribile aspetto. In quanto Araldo di Hanali Dorian aveva ricevuto dalla Dea un dono inestimabile: un magico ritratto che lo manteneva sempre giovane e in forze, anche quando le battaglie più dure lasciavano su di lui segni per altri indelebili. Il dipinto un giorno gli fu rubato e Dorain perse il suo bell’aspetto e la sua forza. Preso dalla vergogna e dall sconforto lasciò il tempio e il suo ruolo, relegandosi in quel luogo sperduto e coprendosi per sempre il volto sfigurato con una improvvisata maschera di foglie.
Non sa chi abbia rubato il suo ritratto, ma deve trattasi di qualcuno con accesso al tempio e un assoluto narcisista e vigliacco.

Tornano al tempio e chiedendo informazioni scoprono che Glabriel in passato ha frequentato parecchio il tempio. Nutrendo più di un sospetto su di lui vanno a Loshanna alla locanda del lascivo elfo e gli chiedono direttamente del dipinto. Glabriel ingannandoli li invita nella sua cantina, ma libera un demone e fugge.
Sbarazzatosi del demone inseguono Glabriel nell’altra stanza, dove tre naga proteggono la sua fuga. Elwine lo insegue nelle fogne metre gli altri danno battaglia alle naga. Finito lo scontro lo gnomo ormai è a ridosso di Glabriel che non ha scampo: lo fermano e gli portano via il dipinto, causando il repentino deperimento del suo aspetto.
Disperato e urlante si allontana e Dara benevolmente lo riporta magicamente al suo originale aspetto per un breve periodo di tempo finchè la sua figura non sparisce nel buio.
Il ritratto di Lia, scelta da Hanali per diventare suo Araldo, compare sulla tela grigia.

Tornano ad Aldudénie e poi da lì si dirigono verso il Passo del Falco, volendo esplorare meglio quei tunnel che avevano scoperto tempo addietro.
Arrivano alla vecchia prigione di Varro e notano che il buco sulla roccia che porta ai tunnel sotterranei ora è molto più grande. Scendono e si scontrano con diversi spettri e non morti, finchè non raggiungono una stanza dove un aspetto mortale di Tiamat è stato evocato dal lich Zoltan.


Per loro fortuna quello che hanno davanti non è tra le forme più potenti della Madre dei Draghi Cromatici e il lich, in quelle terre fredde, sembra poco a suo agio. Dopo una dura battaglia uccidono l’aspetto della dea e distruggono il lich, ben consapevoli di non aver eliminato per sempre quella minaccia.