Arrivano ai resti di quella che un tempo doveva essere una città ai piedi della fortezza nel ghiaccio che ora vedono distintamente.
Quello che resta della città ora è territorio di alcuni non morti e di progenie bianche che stanno portando al pascolo dei cinghiali. Per passare inosservati si camuffano da ragni e vengono loro malgrado presi di mira per una battuta di caccia. A quel punto si gettano contro i non morti-caporali e al resto delle progenie che li circondano, permettendo anche ad alcuni gruppetti di cinghiali di fuggire.
Al termine della battaglia purtroppo qualche cucciolo non ce l’ha fatta, ma il resto dei cinghiali, che si rivelano come duergar mannari, li ringrazia e da loro informazioni su come penetrare nella fortezza.
Entrano a Leodgorad, la città dei ghiacci e affrontano diverse progenie finchè non liberano Hordar “Mano di Fuoco”, il capo dei duergar schiavizzati dal drago e gli altri suoi compagni.
Mentre i nani tengono occupate le altre progenie in giro per la città scendono nei livelli inferiori, dove trovano Xenja insieme a suo fratello.
La giovane ragazza è furiosa con Dara per averla abbandonata per settimane ed aver infranto la promessa di stare con lei, perciò si allea a suo fratello e li attacca.
A malincuore oltre ad abbattere il gigante mezzo drago devono togliere la vita anche a Xenja se vogliono salvare la propria
Arrivano alla tana di Malaktagul, che li accoglie così:
“Io sono il terrore gelido, più spaventoso di un inverno senza fine… io sono aria che ghiaccia ogni cosa. Io sono il primo di cinque e il quinto di uno! Io sono Malaktagul!”

Il drago è pronto sopra un lago ghiacciato che nasconde il suo immenso tesoro e la spada Durindana.
Gli artigli di Malaktagul sono davvero spaventosi, ma alla fine hanno la meglio del drago e recuperano Durindana.
Arriva Hordar che li ringrazia per averli liberati dalla schiavitù del drago e propone loro di spartire il tesoro di Leodgorad.